Olga di carta

10.03.2019

Olga di carta - Il viaggio straordinario

"Olga di carta - il viaggio straordinario" è un romanzo scritto da Elisabetta Gnone, la cui protagnonista è Olga, una bambina di undici anni che, con le sue storie, affascina grandi e bambini di Balicò, il paesino in cui vive con sua nonna Almida.

Le sue storie sono diventate così famose in paese, che gli adulti che le ascoltano finiscono per litigare sulla questione della veridicità di queste.

Se le storie siano vere o no, è un problema che attanaglia solo gli adulti, perchè per i bambini amici di Olga questa distinzione non è rilevante, essi non devono giustificare a nessuno il piacere che trovano nell'ascoltare le storie. Chiedere a Olga se la storia è vera, sarebbe come chiedere a un bambino se il gioco a cui sta giocano è vero oppure no.

La storia di Olga è vera, ma anche non lo è. Gli adulti si interrogano su dove una bambina così piccola possa attingere le conoscenze per mettere in piedi una storia così complessa ... forse a scuola? O da un adulto di riferimento? Come può sapere certe cose? Le ha viste in prima persona o le ha sentite?

Donald Winnicott, un importante psicoanalista, vissuto a Londra nel secolo scorso, forse direbbe che la bambina attingeva queste cose dal "luogo in cui viviamo per la maggior parte del tempo".

Egli ritiene che tra mondo interno e mondo esterno esista un'area intermedia, chiamata area dei fenomeni transizionali, in cui si collocano fenomeni come il gioco e le esperienze culturali. Riguardo a questi, non ha senso chiedersi se siano stati creati dall'interno o trovati all'esterno. È quest'area che ci fa sentire che un'esperienza valga la pena di essere vissuta, perchè ci permette di vivere creativamente.

Olga è una bambina sottile, che viene al mondo avvolta nelle parole, oltre che nelle braccia della mamma Nora. Questa le parla fin da quando la bambina è nella pancia, e quando nasce la porta con sé e le racconta la storia di tutto, le parla della gioia, della fatica, del lavoro, della natura, e anche del suo papà, di come si sono conosciuti, e della bisnonna Ida, a cui le storie piacevano tanto. Olga eredita la magia delle parole e la capacità di raccontare bellissime storie.

"Il viaggio straordinario" è una di queste storie: racconta del viaggio di una bambina di carta, che si chiama anche lei Olga, che vorrebbe diventare una bambina in carne e ossa come le altre, e per questo intraprende un lungo e difficile viaggio per raggiungere la potentissima maga Ausolia, che ha il potere di trasformarla in una bambina "normale".

Lungo il tragitto, incontrerà tanti personaggi, che di "normale" hanno veramente poco, e che spesso si stupiscono della sua richiesta di essere "come tutti gli altri", perchè "da vicino siamo tutti diversi", come dice uno di loro. Olga ci fa capire che essere diversi vuol dire essere unici al mondo e che i nostri ricordi, le nostre esperienze, le nostre relazioni e i nostri strappi sui vestiti sono quanto abbiamo di più prezioso, perchè ci rendono ciò che siamo.

Gli incontri fatti durante il viaggio solleciteranno Olga a riflettere su chi è veramente, su quali siano le sue doti, su cosa sa fare veramente bene e cosa la contraddistingua, al di là del materiale di cui è fatto il suo corpo: fragile, leggero, sensibile alle intemperie più di chiunque altro, sempre minacciato di strapparsi o lacerarsi.

Gli amici la aiuteranno a proteggersi e a tenere insieme i frammenti, costruendo per lei scarpette leggere di corteccia, traendola in salvo dall'acqua del mare, incollandola con lo scotch quando un grande dolore la taglierà in due, ricostruendole mani e piedi più grandi e resistenti, quando i suoi saranno danneggiati, cercando per lei altra carta, quando le scorte che Olga ha portato con sé per il viaggio non saranno più sufficienti.

Olga diventa più grande e la carta del taccuino, che usava per annotare le lezioni apprese nel viaggio, viene usata per costruire bellissimi aquiloni con le sue mani.

Questo libro ci parla di tante cose e ogni personaggio ha una storia che merita di essere raccontata.

È la storia di come le persone e le situazioni possano essere riparate, e diventare anche più belle e variopinte; di come si possa riconoscere e prendersi cura della propria fragilità, di come questa sia un orizzonte, sul filo del quale poter camminare, con l'emozione e la meraviglia che fanno tenere il fiato sospeso.

Dr.ssa Filomena Forino